DIGITAL PRODUCT PASSPORT – Upgrade per aziende consapevoli

BOSAZ | Studio Legale, si pone come punto di riferimento per la consulenza legale, studio e approfondimento di tutte le tematiche/trend innovativi in ambito IT, digital.

“Con un punto di osservazione curioso e intuitivo che ci permette di anticipare i bisogni innovativi delle aziende nel processo di trasformazione ed implementazione, ci affianchiamo a queste creando team disciplinare, apportando la parte giuridico/normativa in un dialogo costante e comune con le risorse IT”.

 

Proprio da questo nostro modo personale di lavorare e dal confronto sul campo con le aziende, è nata l’idea del Workshop “Digital Product Passport – Upgrade per aziende consapevoli – Una Road Map strategica, regolamentare, tecnico-operativa per non temere la normativa europea ed adeguarti con vantaggio”.

L’economia circolare si basa principalmente sulla conservazione del valore nell’economia e sempre più spesso il valore dei prodotti è legato ai dati che essi contengono o generano.

La perdita di questi dati implica una perdita di valore per le aziende e per l’economia in generale, consumatori e autorità meno informati, processi meno efficienti lungo il ciclo di vita del prodotto, perdita di funzionalità per i consumatori e impatti ambientali negativi dovuti alla sostituzione prematura. Questo ha portato molti settori industriali ad applicare nuove tecnologie per migliorare la tracciabilità e la trasparenza dei loro prodotti ed è stato di spunto per la nuova normativa introdotta dall’Unione Europea.

Gli obiettivi principali del Proposta di Regolamento del Parlamento Europeo e del Consiglio del 30 marzo del 2022 sono ridurre l’impatto ambientale negativo dei prodotti durante il ciclo di vita e migliorare il funzionamento del mercato interno.

il regolamento incide sul commercio globale, includendo tutti i prodotti fabbricati in Europa o esportati nell’Unione europea ad eccezione di alcuni settori sono esentati, come mangimi e medicinali.

 

Riprendendo dal dettato normativo della Proposta di Regolamento, viene stabilito che quest’ultimo svolgerà un ruolo significativo nel conseguimento, sia all’interno che all’esterno dell’Unione, di diversi traguardi dell’obiettivo di sviluppo sostenibile “Consumo e produzione responsabili” dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite per lo sviluppo sostenibile. Ricordiamo che, ai sensi dell’art. 71 della Proposta di Regolamento, che questo sarà obbligatorio in tutti i suoi elementi e direttamente applicabile in ciascuno degli Stati membri.

 

Secondo il CEAP (Circular Economy Action Plan), i passaporti digitali di prodotto dovrebbero essere introdotti nell’Unione Europea in almeno tre dei seguenti settori chiave entro il 2024: Tessile, Prodotti da costruzione, Batterie per auto, Elettronica per i clienti, Prodotti alimentari e Imballaggi.

Inoltre, l’Iniziativa per i prodotti sostenibili (SPI) è un regolamento quadro che mira a promuovere la circolarità del mercato unico dell’UE e l’introduzione di passaporti digitali dei prodotti.

 

la strategia dell’UE per i tessili sostenibili e circolari e il nuovo regolamento sulla progettazione ecocompatibile dei prodotti sostenibili (ESPR) e la Revisione della direttiva quadro sui rifiuti  (WFD) avrà grande rilevanza per i tessili in futuro.

In generale, si può sostenere che la legislazione, le strategie e le iniziative tessili dell’UE appartengano a quattro diverse categorie: 1) Gestione dati; 2) Circolarità; 3) Gestione dei rifiuti; 4) Politiche sui prodotti sostenibili e pianificazione ecologica.

Da tutto ciò nasce il concetto del Passaporto Digitale del Prodotto.

 

Per tener conto della natura e del mercato del prodotto, le informazioni da includere nel passaporto dovrebbero essere attentamente esaminate caso per caso in sede di definizione delle regole per ciascun prodotto.

Per ottimizzare l’accesso alle informazioni che vi sono contenute tutelando allo stesso tempo i diritti di proprietà̀ intellettuale, il passaporto del prodotto deve essere concepito e attuato in modo da consentire un accesso differenziato alle informazioni in funzione del tipo di informazione e della tipologia di portatore di interessi.

Analogamente, per evitare alle imprese e al pubblico, costi sproporzionati rispetto ai benefici generali, il passaporto del prodotto dovrebbe essere specifico per l’articolo, il lotto o il modello di prodotto, in funzione, ad esempio, della complessità della catena del valore, delle dimensioni, della natura o dell’impatto dei prodotti in questione.

 

In una tale ottica il Passaporto digitale dei prodotti (DPP), così concepito, potrebbe portare ad una azienda numerosi vantaggi, oltre a quelli prevedibili a favore del consumatore e nel rapporto con il consumatore, ma soprattutto in termini di governance della propria filiera, ovvero essere capaci di tracciare il ciclo di vita del prorpio prodotto.

 

Ecco, dunque, il contenuto del nostro workshop:

 

“Digital Product Passport – Upgrade per aziende consapevoli”

Una Road Map strategica, regolamentare, tecnico-operativa per non temere la normativa europea ed adeguarti con vantaggio

 

Perchè partecipare al workshop:

  • Parleremo con chiarezza le prospettive normative europee e nazionali sul tema, affrontando criticità e soluzioni in una ottica strategica e lungimirante
  • Capiremo quali soluzioni IT sono applicabili e necessarie per tracciare la supply-chain nel tuo DPP
  • Spiegheremo come il concetto di sostenibilità della filiera sia necessario e doveroso da realizzare
  • Cercheremo di capire perché e come la Sostenibilità è un elemento di scelta e vantaggio consapevole per i consumatori
  • Porteremo esempi degli esempi di rischi attuali del mancato rispetto di norme sulla sostenibilità della catena di fornitura
  • Daremo spunti interessanti su come il DPP possa essere uno strumento per la tutela del brand e la sua anticontraffazione .