Fashion Law

Consulenza in materia di sostenibilità, passaporti digitali dei prodotti, etichettatura, brand identity, Greenwashing

La consulenza assume un valore strategico e organizzativo per il futuro e la programmazione del tuo business nella moda e nel design.

 

ALCUNI ESEMPI

  • Consulenza per realizzazione Passaporto digitale dei Prodotti (Digital Product Passport DPP)
  • Consulenza in tema ESG in riferiemento al proprio rating attraverso l’adozione di nuove strategie IT aziendali
  • Consulenza su etichettatura prodotti – Supplychain
  • Consulenza su aspetti legali del marcketing e pubblicità dei prodotti
  • Consulenza per la tutela del brand
  • Consulenza per l’applicazione della Blockchain al settore del Fashion e del Design

 

STEPS

  • Nella prima call ci spieghi le tue esigenze
  • Quotiamo con precisione la consulenza da svolgere
  • Strutturiamo un piano concordato per l’attività di Assesstment
  • Lavoriamo sul documento con la modalità condivisa con te, creando una sinergia continuativa
  • Ti inviamo la consulenza
  • Fissiamo una nuova call per un confronto comune e per eventuali integrazioni e modifiche

 

TIME LINE
30/45 G dall’incarico | prima call

 

FOCUS DI APPROFONDIMENTO

 

1. Consulenza per realizzazione Passaporto digitale dei Prodotti (Digital Product Passport DPP)

 

L’economia circolare si basa principalmente sulla conservazione del valore nell’economia e sempre più spesso il valore dei prodotti è legato ai dati che essi contengono o generano.

La perdita di questi dati implica una perdita di valore per le aziende e per l’economia in generale, consumatori e autorità meno informati, processi meno efficienti lungo il ciclo di vita del prodotto, perdita di funzionalità per i consumatori e impatti ambientali negativi dovuti alla sostituzione prematura. Questo ha portato molti settori industriali ad applicare nuove tecnologie per migliorare la tracciabilità e la trasparenza dei loro prodotti ed è stato di spunto per la nuova normativa introdotta dall’Unione Europea.

Gli obiettivi principali del Proposta di Regolamento del Parlamento Europeo e del Consiglio del 30 marzo del 2022 sono ridurre l’impatto ambientale negativo dei prodotti durante il ciclo di vita e migliorare il funzionamento del mercato interno.

il regolamento incide sul commercio globale, includendo tutti i prodotti fabbricati in Europa o esportati nell’Unione europea ad eccezione di alcuni settori sono esentati, come mangimi e medicinali. Riprendendo dal dettato normativo della Proposta di Regolamento, viene stabilito che quest’ultimo svolgerà un ruolo significativo nel conseguimento, sia all’interno che all’esterno dell’Unione, di diversi traguardi dell’obiettivo di sviluppo sostenibile “Consumo e produzione responsabili” dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite per lo sviluppo sostenibile. Ricordiamo che, ai sensi dell’art. 71 della Proposta di Regolamento, che questo sarà obbligatorio in tutti i suoi elementi e direttamente applicabile in ciascuno degli Stati membri.

Secondo il CEAP (Circular Economy Action Plan), i passaporti digitali di prodotto dovrebbero essere introdotti nell’Unione Europea in almeno tre dei seguenti settori chiave entro il 2024: Tessile, Prodotti da costruzione, Batterie per auto, Elettronica per i clienti, Prodotti alimentari e Imballaggi. Inoltre, l’Iniziativa per i prodotti sostenibili (SPI) è un regolamento quadro che mira a promuovere la circolarità del mercato unico dell’UE e l’introduzione di passaporti digitali dei prodotti.

la strategia dell’UE per i tessili sostenibili e circolari e il nuovo regolamento sulla progettazione ecocompatibile dei prodotti sostenibili (ESPR) e la Revisione della direttiva quadro sui rifiuti  (WFD) avrà grande rilevanza per i tessili in futuro.

In generale, si può sostenere che la legislazione, le strategie e le iniziative tessili dell’UE appartengano a quattro diverse categorie: 1) Gestione dati; 2) Circolarità; 3) Gestione dei rifiuti; 4) Politiche sui prodotti sostenibili e pianificazione ecologica.

Da tutto ciò nasce il concetto del Passaporto Digitale del Prodotto. Per tener conto della natura e del mercato del prodotto, le informazioni da includere nel passaporto dovrebbero essere attentamente esaminate caso per caso in sede di definizione delle regole per ciascun prodotto. Per ottimizzare l’accesso alle informazioni che vi sono contenute tutelando allo stesso tempo i diritti di proprietà̀ intellettuale, il passaporto del prodotto deve essere concepito e attuato in modo da consentire un accesso differenziato alle informazioni in funzione del tipo di informazione e della tipologia di portatore di interessi.

Analogamente, per evitare alle imprese e al pubblico, costi sproporzionati rispetto ai benefici generali, il passaporto del prodotto dovrebbe essere specifico per l’articolo, il lotto o il modello di prodotto, in funzione, ad esempio, della complessità della catena del valore, delle dimensioni, della natura o dell’impatto dei prodotti in questione.

 

2. Consulenza in tema ESG in riferiemento al proprio rating attraverso l’adozione di nuove strategie IT aziendali

 

Il rating ESG (o rating di sostenibilità – acronimo di Environmental, Social e Governance ) è una certificazione che misura e sancisce la solidità di un’impresa dal profilo dei temi ambientali, sociali e di governance. Una certificazione gradita ai mercati, agli investitori, ai dipendenti e alla sostenibilità nel senso più ampio del termine. A partire dal 2024, le aziende certificate ESG dovranno sottostare a precise politiche di reporting, volte  a dimostrare quali impatti hanno le rispettive attività d’impresa sull’ambiente, sulla comunità nelle quali queste si svolgono, sui consumatori e sui propri dipendenti. La consulenza in questo ambito ESG ha la funzione di suggerire alle imprese in quali direzioni muoversi per migliorare i rispettivi punteggi. Il futuro, per quanto non sempre di facile lettura, è rappresentato dalla  stretta connessione tra sostenibilità e digitalizzazione. Per questo motivo l’azione di nuovi software, tecnologie (blockchain, Ai -Artificial Intelligence) consentirà alle aziende di identificare le criticità e aderire sempre più ai parametri ESG e, dall’altra parte, faciliterà la trasparenza proprio in virtù dell’analisi di grandi moli di dati.

 

3. Assesstment e due diligence in tema Greenwashing

 

È greenwashing quando un’affermazione sulla sostenibilità contiene informazioni false o capaci di ingannare consumatori, investitori e altri partecipanti al mercato, oppure quando vengono omesse informazioni rilevanti per le loro decisioni ovvero quando le affermazioni sono parziali, selettive o semplicemente non chiare e allusive.

Queste pratiche vengono utilizzate nella comunicazione dei brand al proprio pubblico, attraverso i social, ma anche veicolando questi contenuti non veritieri e completi all’interno delle schede prodotto nei propri e-commerce.

In questo, lo Studio legale può condurre Assesstment| Due diligence per non incorrere in pratiche di Greenwashing e porre in essere una attività di consulenza di Remediation, per tutelare la reputazione del brand, ma anche sanzioni per pubblicità ingannevole e concorrenza sleale sul mercato.