Le certificazioni nel settore moda

Sfida del nuovo millennio: rendere il settore tessile e del fashion sempre più green coinvolgendo non solo produttori, ma soprattutto consumatori attenti alla tematica sociale e ambientale declinata nel corso di tutte le fasi del ciclo di produzione.

Per i consumatori le certificazioni costituiscono vere garanzie di veridicità che li aiutano a non incorrere in false e ingannevoli comunicazioni e in pratiche di greenwashing.

I modelli di certificazione variano a seconda della funzione che svolgono: alcune sono rivolte alla verifica dell’impatto ambientale che la società produce, altre invece al controllo delle condizioni lavorative degli operai, dei fornitori e altri ancora al monitoraggio del benessere degli animali.

Inoltre, ciascun marchio ecosostenibile presenta dei propri specifici parametri, i quali se rispettati consentono alle società richiedente di ottenere l’attestazione di conformità.

Certificazioni sociali

Se una azienda vuole certificare che la propria produzione avvenga nel rispetto delle normative a tutela dei lavoratori, può rivolgersi a Fairtrade International, una organizzazione globale no profit che garantisce migliori condizioni di vita per i produttori dei paesi in via di sviluppo, promuovendo il commercio equo e solidale.

Con la verifica dei requisiti e la documentazione che attesta la conformità della società ai criteri di Fairtrade International, vengono predisposti una serie di obblighi a cui il produttore deve attenersi, tra cui la promozione di corsi di formazione su pratiche ambientali sostenibili, il divieto di gestire l’azienda con scelte discriminatorie in base al sesso età o appartenenza religiosa.

Sempre in materia di sostenibilità etica uno standard molto diffuso è il Certified B Corporation  http://bcorporation.eu , che rilascia una certificazione che attesta l’impegno della società richiedente verso il tema della sostenibilità sociale ed ambientale dopo aver superato i controlli di conformità con il Business Impact Assestement.

Le aziende certificate B Corp hanno una duplice peculiarità: da un lato la realizzazione del massimo profitto dall’altro l’innovativa ricerca di generare valore per l’ambienete e quindi per la società.

Un esempio importante è rappresentato dal marchio Patagonia, che è stata la prima azienda in California ad essersi attivata nel 2012 per richiedere il rilascio di questa certificazione.

La certificazione data dalla corrispondenza dei valori aziendali rispetto ai criteri predefiniti da B Lab è incentrata su 5 aree: la governace, le persone, la comunità, l’ambiente e i clienti.

 

Certificazioni ambientali

Oltre ad una certificazione etica e sociale ci sono le certificazioni ambientali che spostano l’attenzione sui materiali impiegati, sulle sostanze chimiche pericolose, sulla filiera di produzione.

GOTS (Global Organic Textile Standard) è riconosciuto come il più importante standard internazionale per la certificazione di prodotti tessili con fibre naturali da agricoltura biologica. Solo i prodotti che presentano una composizione di almeno il 70% di fibre tessili coltivate biologicamente possono ricevere la certificazione GOTS.

Qualora il prodotto finito sia composto con fibre naturali provenienti da produzione biologica in percentuale pari o maggiore di 95, è definito prodotto biologico.

Le aziende per il raggiungimento dell’obbiettivo e della certificazione GOTS devono aver rispettato una serie di criteri ecologici e sociali molto vincolanti:

  • La produzione di fibre naturali in conformità con le regole di un’agricoltura biologica;
  • La riduzione dell’impatto ambientale dei processi di produzione;
  • Il rispetto di criteri di responsabilità sociale definiti sulla base delle convenzioni dell’ILO;
  • la tracciabilità delle materie prime, dei semilavorati e dei prodotti finiti lungo tutta la filiera di produzione.

Un controllo successivo che attesta la mancata aderenza ai criteri prestabiliti comporta l’immediata perdita di diritto ad utilizzare lo standard e la certificazione precedentemente acquisita.

Per i prodotti tessili, poi le aziende possono rivolgersi ad enti come Oeko-Tex International Bluesign per certificare l’intero ciclo di produzione sua svolto nel rispetto delle normative europee sulla sicurezza generale de prodotti e delle sostanze chimiche (Regolamento CE 1907/2006 Regolamento UE 528/2012  e Direttiva 2001/95/CE) (http://oeko.tex.com ).

Questa associazione internazionale ha elaborato due diversi marchi: lo STANDARD 100 e STeP (Sustenible Textile Production).

Il primo marchio è un sistema di controllo e certificazione della presenza di sostanze nocive per l’uomo per l’ambiente nei prodotti tessili ad ogni livello di lavorazione.

Le classi di prodotto delineate da Oeko-Tex sono quattro: articoli per bambini fino a 3 anni, articoli utilizzati a contatto con la pelle, prodotti non a contatto con la pelle e materiali decorativi e di arredamento. I criteri più stringenti in riferimento alla presenza di sostanze nocive, quali pesticidi, metalli pesanti, e formaldeide riguardano la prima classe.

Il secondo marchio è specifico per il settore della moda e ha la funzione di verificare che l’intero ciclo produttivo avvenga nel rispetto delle regole a tutela dell’ambiente.

Tutti questi standard costituiscono per i consumatori una forma di garanzia e di certezza fornendo informazione e consapevolezza.